Autore: Angelo Cafà 3 maggio 2025
Gela. Era accusato di aver violato la misura della sorveglianza speciale. Le forze dell’ordine non lo trovarono nella sua abitazione, durante l’orario previsto. Al termine del dibattimento, però, è stata disposta l’assoluzione per il sessantenne L L. C., che ha diversi precedenti penali alle spalle e successivamente ai fatti venne arrestato per un tentato omicidio, a Scavone (è stato condannato in primo grado). Rispetto all’accusa di aver violato la sorveglianza speciale, il legale di fiducia, l’avvocato Angelo Cafà, ha riferito che in realtà L. C., al momento del controllo, non aveva lasciato lo stabile dove vive ma si era solo spostato in un altro alloggio per assistere la madre. Secondo la difesa, non ci furono conseguenze né venne disposto l’aggravamento. Tutte ragioni che hanno condotto a richiedere l’assoluzione, con la successiva decisione favorevole del giudice. fonte: quotidianodigela.it
Autore: Angelo Cafà 3 maggio 2025
Gela. La normativa nazionale sul reddito di cittadinanza va disapplicata in favore di quella europea. Il giudice penale del tribunale di Spoleto si è pronunciato in questi termini nel caso di un cittadino straniero, trentenne, che ha vissuto in città, lavorando come bracciante agricolo. Dichiarò di essere residente in Italia da almeno dieci anni, per avere l’accesso al beneficio del reddito di cittadinanza, in mancanza di un’occupazione stabile. Dagli accertamenti emerse però che il periodo di residenza in Italia era inferiore ai dieci anni. È finito a processo. Il giudice lo ha assolto, accogliendo le indicazioni avanzate dal suo difensore, l’avvocato Angelo Cafa’. Il legale ha fatto riferimento a una decisione della Corte di giustizia europea che individua la norma italiana come in contrasto con quella Ue, che invece prevede la libera circolazione dei cittadini senza un vincolo circa la permanenza in un solo Stato. Il magistrato ha emesso un dispositivo favorevole di “insussistenza del fatto”, disapplicando appunto la disciplina nazionale in favore di quella Ue. La procura di Spoleto, in aula, ha concluso a propria volta indicando l’assoluzione. fonte: quotidianodigela.it
3 maggio 2025
Gela. Tre anni fa, secondo le accuse iniziali dei pm della procura di Treviso, avrebbe avuto rapporti sessuali con una minore di quattordici anni. Addebiti pesanti quelli mossi ad un ventisettenne gelese, che però è andato incontro all’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. La pronuncia è del gup del tribunale trevigiano. La difesa del giovane, sostenuta dal legale Angelo Cafà, aveva optato per il rito abbreviato. La procura ha confermato le accuse iniziali, con una richiesta di quattro anni e due mesi di detenzione. L’indicazione originaria, poi ridotta per il rito, era di sei anni e tre mesi. In base alle contestazioni, il ventisettenne, in due diverse occasioni, avrebbe prima approcciato la minore tentando di avere un rapporto sessuale, che si sarebbe concretizzato in un hotel della provincia di Treviso. La difesa ha sollevato un lungo elenco di dubbi riferendosi alla ricostruzione dell’accusa. Il legale del ventisettenne ha soprattutto insistito sull’inattendibilità delle dichiarazioni rilasciate dalla minore, che arrivava da un contesto familiare già difficile. Ci sarebbero state incongruenze confermate, per la difesa, da una relazione tecnica affidata ad un esperto, che indicò aspetti critici nella versione della ragazza. Per il difensore, non sarebbero emerse certezze neppure sulla consumazione del rapporto sessuale. Tutti elementi che hanno indotto il gup a emettere una decisione di assoluzione. fonte: quotidianodigela.it

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