La persona offesa dal reato è titolare del bene protetto dalla singola fattispecie incriminatrice.
Tale nozione fa riferimento al soggetto passivo, ovvero alla persona sulla quale ricade materialmente l’attività penalmente rilevante.
Quando ci si rende conto di aver subìto un fatto di reato, è consigliabile consultare un Avvocato
per verificare la sussistenza degli elementi configuranti la fattispecie di reato che appare essersi materializzata.
E' opportuno tenere presente che il codice di proc.penale distingue tra delitti perseguibili a querela e delitti perseguibili di ufficio, ponendo quale principio generale la regola della procedibilità d’ufficio.
La querela è l'atto mediante il quale la persona offesa manifesta la propria volontà di perseguire penalmente il fatto di reato di cui la stessa è vittima, azionando l'esercizio dell'azione penale, con riguardo ad alcuni fatti criminosi, i quali in assenza di querela difetterebbero del presupposto necessario.
Per esercitare tale diritto, la persona offesa dovrà attivarsi entro tre mesi dal giorno in cui ha avuto notizia del fatto che costituisce reato;
Il termine è raddoppiato se il fatto concerne reati contro la libertà sessuale.
La denuncia , invece, è l'atto con il quale qualsiasi persona porta a conoscenza dell’Autorità un reato (perseguibile d’ufficio) di cui ha avuto notizia. A differenza della querela, la denuncia può essere presentata in ogni momento.
L'assistenza dell'Avvocato, in sede di redazione di denuncia o querela, può scongiurare il pericolo di incorrere nel reato di calunnia e risulta necessaria al fine di fornire elementi specifici all'Autorità procedente.
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